Una delle sette meraviglie del mondo moderno, patrimonio dell’umanità UNESCO, una solida straordinaria opera difensiva di pietra lunga 8850 km, che si snoda tra ripide montagne seguendone le forme e arrivando fino al mare, una linea che nell’immaginario comune si pensava visibile – unica opera umana – persino dalla luna (fino a quando gli astronauti smentirono quest’idea), la grande muraglia cinese era una delle cose che con più emozione aspettavo di vedere in Cina, e non ha certo deluso le mie aspettative.
La Grande Muraglia non è un’opera unica, in realtà è un insieme di tratti murari costruiti in diverse epoche per far fronte alle esigenze di difesa dai popoli provenienti dal nord, dalla Mongolia e dalla Manciuria, ha una storia antica, e i primi tratti furono costruiti nel 215 a.C. sotto la dinastia Qin, poi il progetto fu portato avanti in più riprese, soprattutto durante la dinastia Ming a partire dal XIV secolo; molti pezzi si sgretolarono nei secoli e furono rimpiazzati da muri costruiti con tecniche più solide, altri furono aggiunti mano a mano che il territorio cinese andava unificandosi ed assumendo maggiore estensione. Infatti la prima muraglia era essenzialmente fatta riempiendo di terra battuta e legno la spazio tra due file di sassi, mentre i Ming utilizzarono i mattoni e le pietre e crearono fondazioni e una pavimentazione e torri di guardia; la dinastia Qing rafforzò ulteriormente la muraglia dove col tempo si era distrutta.
Il sistema di difesa si può osservare ancora ed è straordinario, da ogni torre di guardia se ne vede un’altra in lontananza, in maniera che di giorno potessero essere trasmessi segnali di fumo e di notte di fuoco, che si propagavano in pochissimo tempo da una torretta all’alta per tutta la Cina (come nella foto sopra tratta dal cartoon Disney di Mulan).
Le mura sono più alte dove non c’è dirupo naturale, dove ci sono alti picchi sono invece solo un sentiero tra due muretti con ripidi scalini che seguono il contorno della montagna. Sul lato interno ogni tanto ci sono delle scalette secondarie di discesa per permettere gli approvvigionamenti e i cambi di guardia. Essere soldati di guardia alla Grande Muraglia era durissimo, esposti alle malattie, alle privazioni di un’alimentazione frugale, agli insetti, al sole cocente dell’estate e al freddo durissimo dell’inverno.
La Grande Muraglia non fu sempre in grado di fermare l’avanzata dei nemici le cui orde calavano da vari punti su un territorio troppo esteso per essere difeso senza mai cedere un metro, ma sicuramente fu un potente simbolo della grandezza della Cina, della sua unità, della sua forza di civiltà. Pensate a cosa poteva essere per un viaggiatore che si muoveva a cavallo vedere queste mura che si inerpicano tra le gole e le montagne a perdita d’occhio per giorni e giorni di cammino.
Ma poi la grande muraglia non serviva più, e fu “dimenticata” dalla Cina, larghi tratti crollarono o furono sommersi dalla natura, o addirittura i materiali furono usati dai contadini per costruire le loro case, fino a quando nel 1955 iniziò l’opera di recupero del primo tratto, aperto poi nel 1957, proprio come simbolo della millenaria civiltà cinese.
Da allora diversi tratti sono stati restaurati e aperti ai visitatori, alcuni altri invece sono visitabili ma non sono ancora stati restaurati e a volte è un vero atto di coraggio inerpicarsi su per sentieri scoscesi dove i gradini sono ormai consumati o appena accennati.
Le orde di barbari da cui difendersi ci sono ancora: i 10 milioni di turisti cinesi e di tutto il mondo che ogni anno si riversano sulla Grande Muraglia, tutti i giorni ma in particolare durante le temibili feste nazionali, in occasione delle quali, come purtroppo è capitato a me inconsapevole, si rischia di passare l’intera giornata in coda, prima imbottigliati nel traffico e poi a piedi nella muraglia umana che si snoda per kilometri in fila per accedere. E anche dopo essere arrivati sulle mura il rischio è di non vedere un solo centimetro quadrato di pavimento, ma solo un’interminabile muraglia di persone.
Scegliere bene il tempo e il luogo quindi è essenziale. Non tutte le sezioni sono uguali, ognuna ha i suoi punti di forza e di debolezza.
I tratti vicino a Pechino in genere sono i meglio restaurati ma anche i più affollati, quelli più lontani spesso sono rovinati, difficilmente accessibili e difficili da scalare ma anche più incontaminati e quindi con un loro fascino speciale. Mi dicono che sulla Grande Muraglia è persino permesso dormire con il sacco a pelo dentro alle torri di guardia, ma immagino che questo si riferisca ai tratti più isolati e meno controllati, in quelli più frequentati c’è un preciso orario di apertura e di chiusura.
Ecco le principali sezioni raggiungibili da Peschino:
BADALING è la prima sezione aperta, la più vicina alla capitale, la meglio restaurata e, ahimè, la più visitata, con oltre il 75% di preferenze, con tutti gli annessi e connessi in termini di bancarelle e venditori di acqua. E’ anche molto scenografica, perchè si estende sul “passo del nord”, un passaggio mozzafiato tra i monti, ma nonostante ciò è molto facile da visitare anche per i bambini o persone non in grado di camminare su terreni scoscesi, che non devono fare grossi tratti in pendenza eccessiva o con scalini ripidi.
SIMATAI e JIMSHANLING sono più lontane da Pechino e quindi meno turistiche, e forse le più belle dal punto di vista scenografico, ma difficili da percorrere per le forti pendenze. Ci sono tratti di Simatai che vanno letteralmente scalati a carponi e stando attenti a non scivolare sulla pendenza del 70% della “scala del cielo” o sul “ponte del cielo” o sul cavalcavia con scale che porta alla “torre delle fate”; non per niente per ragioni di sicurezza l’accesso a questo tratto di mura è a numero chiuso, ed è meglio prenotarsi. Jiamshanling non è stata restaurata ma è ancora in condizioni discrete, soprattutto le torri che presentano diversi stili architettonici.
JIANKOU, splendido colpo d’occhio ma praticamente una scalata alpinistica (non per niente è costruita di dolomite!), con imbragatura, corde di sicurezza e moschettoni, come da foto che si commenta da sola. Certo arrivare lì è giù un viaggio fuori dalle rotte turistiche, ma arrivare in cima nella quasi solitudine deve essere una soddisfazione impagabile. Only for braves.
MUTIANYU: quella che ho scelto io. E’ secondo me la migliore alternativa, abbastanza vicina a Pechino, anche se le due ore che di solito ci vogliono sono diventate cinque con il traffico della festa, relativamente meno affollata nei giorni normali, ben restaurata con il rispetto dei materiali originari, con uno splendido panorama sale tra i monti senza particolari difficoltà se non qualche scalino non alto e ben conservato, e solo in certi punti.
Nel piccolo paese ai suoi piedi tutto ruota intorno al turismo, e le bancarelle che vendono i più classici tra i souvenir hanno prezzi alti durante il giorno, che crollano alla sera quando i venditori rincorrono gli ultimi turisti sulla via del ritorno. Si accede alla grande muraglia a piedi (faticaccia, diverse ore di salita su per la montagna), o con una cabinovia. A meno che non si abbia il coraggio di affittare il risciò qui a destra!
All’arrivo una grande iscrizione in pietra ricorda la Società internazionale per la conservazione delle due più magnifiche opere di sempre dell’uomo: la grande Muraglia Cinese…e Venezia! Le torri sono molto ben conservate, a due piani, con i percorsi interni non lineari per costituire ulteriore barriera per gli attacchi, i tratti di scale perfettamente restaurati con l’inserimento anche di lastre di vetro che coprono senza oscurare i gradini più rovinati, i muri di mattoni come dovevano essere ed il manto stradale di lastre di pietra. Con la bambina piccola, che ha fatto egregiamente il suo dovere, ci siamo necessariamente attardati tra gli ultimi, e poter ammirare il paesaggio senza più turisti, nella luce del tramonto, è stato meraviglioso. Attraversato il tratto di mura si può scegliere se scendere in funivia o con un lungo attorcigliato, ripido toboga; lo scivolo è più divertente ma ci si concentra solo sul gioco, la funivia è più rilassante, mentre si sgambetta nell’aria si ammira ancora in lontananza tutta l’estensione della muraglia.
La Cina si è aperta commercialmente e finanziariamente al mondo, la Grande Muraglia non deve proteggere più i segreti del celeste impero (anzi è il resto del mondo che deve iniziare a difendersi dal nuovo gigante economico), ma insomma questa esigenza di difesa la Cina la avverte ancora, in altro modo: il tentativo di bloccare tutto ciò che circola in internet che viene considerato pericoloso, facebook, whatsapp, twitter, tutti i mezzi che portano libertà ma anche desideri che snaturerebbero l’idea di sviluppo cinese, sono oggetto di oscuramento da parte di quello che qualcuno, scherzosamente, ha ribattezzato il “great firewall”. Ma come la grande muraglia non riuscì ad essere inviolabile, inesorabilmente anche questo mostra ogni giorno di più le sue falle in questo mondo sempre più globalizzato. Forse anche la trasformazione della società cinese verso un modello più libero ma più omologato sarà un processo trainato dall’economia, senza salti percettibili, con un lento sgretolamento degli ultimi muri immateriali.
Bellissimo questo post, non conoscevo tantissime cose e pensavo veramente che si potesse vedere la Muraglia dallo spazio. Non pensavo poi che in alcuni tratti ci fosse una pendenza così forte!! Che meraviglia! Mi hai fatto volare con la fantasia!
Ma questo articolo è troppo interessante! non avevo assolutamente idea della storia della muraglia, del fatto che le sezioni potessero essere così diverse.. nella mia mente appena ho letto MURAGLIA CINESE ho solo sentito le canzoni di mulan in testa! ahahah 🙂
A me la muraglia cinese è una visita che è piaciuta tantissimo.. un’opera eccezionale! Ho letto con molto interesse il tuo articolo, anch’io ho visitato Mutianyu, e lo trovo un compromesso ottimo. Anch’io come te ho scelto la funivia in salita e discesa è davvero rilassante! È stata davvero brava la tua bimba
La muraglia cinese è uno di quei luoghi che penso lasci senza fiato dalla bellezza. In fin dei conti credo tu non abbia trovato neanche tanta gente 😀
Complimenti per l’articolo, ho imparato tante cose sulla storia della muraglia che non conoscevo. Oggi il problema è, come hai detto anche tu, il fatto che la parte meglio restaurata e più vicina a Pechino sia anche super affollata, comunque è uno di quei posti che vanno visti almeno una volta nella vita.
Io ho vissuto una giornata speciale sulla Grande Muraglia. Un giorno di trekking sulla media distanza che mi ha regalato la visione di un mondo senza tempo. Che bellezza.
Non so perché ma ho sempre provato una fascinazione incredibile per la Grande Muraglia… forse per il fatto che sia così lunga, così imponente, così unica!
Sogno di percorrerla a piedi, certo non tutta, ma magari un bel tratto. Come fece Marina Abramovic. Ho la pelle d’oca solo all’idea <3 grazie per queste informazioni importanti… chissà, un giorno magari scriverò anche io di lei!
Pensavo davvero che si vedesse dalla Luna 🙁 Utilissimo il tuo post per capire quale tratto scegliere, io andrei in quelli non troppo turistici e più scoscesi così da godermi il fascino di questa immensa costruzione.
La muraglia cinese è veramente un sogno per me… anche perché credo sia davvero una delle meraviglie del mondo in un periodo in cui il titolo di Patrimonio dell’Umanità UNESCO è decisamente inflazionato!
Ciò che mi fa passare la voglia è la quantità di gente! Ormai preferisco vedere cose e posti meno spettacolari ma poco affollati!
Me li godo di più 😬
Nella mia totale ignoranza, credevo che fosse un’opera unica e che si potesse accedervi da qualunque tratto. E che si vedesse dalla Luna XD – Un post davvero interessante, complimenti!
Hai dato una bellissima panoramica. È incredibile come in alcuni tratti sia affollata e in altri meno. Mi affascina moltissimo, speriamo la restaurino tutta
Una delle cose che ho messo nella mia lista delle 101 cose da fare almeno una volta nella vita è Correre sulla Muraglia Cinese. Il tuo post mi ha dato un sacco di spunti e info utili.
La grande muraglia Cinese mi affascina da sempre.
E’ un’opera maestosa e impressionante! Non è solo ricca di storia ma permette di entrare davvero all’intero della storia.
Visitarla per me significherebbe davvero toccare con mano emozioni di vita passata, storie, vita!
Credo sarebbe un’esperienza entusiasmante percorrerla e sentire le emozioni che mi trasmette!
La Cina non è un paese che in questo momento mi ispira, ma la Muraglia Cinese è sicuramente una delle tante meraviglie del mondo che vorrei visitare 🙂 Deve essere impressionante vederla dal vivo!!!