Mediterranee all’ italiana, selvaggiamente verdi e azzurre, affascinanti: sono le Isole Tremiti, le “perle dell’Adriatico”, che amministrativamente appartengono alla Puglia, trovandosi di fonte al Gargano, ma sono raggiungibili facilmente anche dal Molise (50 minuti di traghetto da Termoli) e (Pescara, Vasto); in realtà non appartengono all’uomo ma, come è giusto, al mare. Solo pochissime macchine di residenti sono ammesse, e quindi bisogna rassegnarsi a percorrere le distanze nell’isola a piedi o con le navette degli hotel.
D’estate si popolano di turisti, i cui insediamenti però sono ancora molto discreti, d’inverno i collegamenti con la penisola si diradano, le strutture chiudono e resistono qui solo meno di 100 abitanti, nessun bambino perchè non ci sono nemmeno scuole.
Sono 5 isole, ognuna con una sua personalità: San Domino, San Nicola, Capraia, Cretaccio e Pianosa. Le ultime tre sono disabitate, o meglio disabitate da esseri umani, perchè ospitano folte colonie di uccelli, e i loro scogli sono rifugio di un variegata fauna marina, Pianosa è addirittura riserva naturale integrale, e non ci si può nemmeno fermare a fare il bagno o passare col motoscafo nelle sue acque costiere. Fattore comune alle 5 isole dell’arcipelago è un mare cristallino, la cui trasparenza oscilla tra l’azzurro del cielo e il verde dei pini che vi si riflettono.
Qui vive una particolare razza di uccelli simili ai gabbiani, che emettono un suono stridulo e prolungato come una sorta di straziante canto, simile al pianto di un neonato: sono le Berte Maggiori, dette Diomedee, che dai paesi caldi migrano tra queste alte scogliere nella bella stagione. questi uccelli sono legati ad una leggenda, che è la stessa che dà alle isole Tremiti il nome alternativo di isole Diomedee: Diomede, amico di Ulisse, avrebbe trovato qui la morte, e i suoi compagni, che lo piangevano senza posa, sarebbero stati trasformati da Venere in uccelli, per potergli restare sempre accanto.
Tutte le isole sono molto verdi, disseminate di macchia mediterranea, tra cui spicca il tipico cappero (nella foto qui a sinistra)da cui sembra che prenda il nome Capraia (Capperaia); ho visto vendere a 10 euro bottigliette di capperi locali! Le Tremiti sono soprattutto ricoperte di bellissimi pini di Aleppo. Si narra che questi pini, che non hanno uguali nelle altre isole dell’Adriatico, siano stati piantati nei secoli dai monaci benedettini che sull’isola di SanNicola avevano il loro convento: un pinolo per ogni peccato!
L’isola più grande (si fa per dire, 3,5 x 5 km), dove si trovano le strutture turistiche tutte molto rispettose dell’ambiente, è San Domino, tutta ricoperta di pinete che degradano verso il mare, sul quale si affacciano tante splendide calette, quasi tutte di scogli, tra cui ricordo su tutte Cala degli Inglesi, ma c’è anche una piccola bella spiaggia di sabbia fine, la Cala delle Arene, proprio vicino al porticciolo e un’altra, Cala Matano, raggiungibile scendendo al mare dal paese, oltre alla spiaggia di ciottoli dei Pagliai. I pochi m piccoli stabilimenti affittano ombrelloni, sdraio, ma anche canoe chesono un buon metodo per fare sport costeggiando l’isola.
In realtà non c’è nemmeno un vero paese nell’isola, ma un aggregato di alcune strade e piazzette con alberghi e ristoranti in mezzo al verde dei pini e altre strutture più isolate.
La cucina delle Tremiti è naturalmente a base di squisito pesce fresco, e come potrebbe non esserlo? Ricciole, dentici, spigole, scorfani, ma anche crostacei e vongole e ricci. Ci sono delle zuppe di pesce e dei guazzetti prelibati, spaghetti vongole e ricci, grigliate di aragoste e scampi, ma anche un curioso piatto di verdure, pomodorini e pane inzuppato che con nome “pesce fe’jute“, pesce fuggito, ironizza proprio sul fatto che manca il pesce tra gli ingredienti, o ancora le “sceccille“, polpettine al sugo fatte di pane uova e formaggio.
Sulle coste di San Domino si trovano anche diverse grotte, le più famose sono quella delle Viole (dal colore rosso viola delle alghe calcaree sulle pareti della grotta), delle Rondinelle, del Sale (da dove si estrae sale bianchissimo) e del Bue Marino. In quest’ultima un tempo, ma ora non più, faceva la sua comparsa la foca monaca.
In alto, sulla punta del Diavolo, il vecchio faro è, visto dal basso, una visione di grande suggestione.
Il modo migliore di vivere le Tremiti è naturalmente dal mare, per questo ci sono tre alternative: la prima, più economica, è di prendere parte ad uno dei tanti giri organizzati, che su barconi percorrono il giro delle coste delle isole, fanno visitare le grotte e fanno una o due soste per il bagno; la seconda possibilità è di prenotare un’ immersione, i fondali delle tremiti non sono certo paragonabili a quelli corallini ma sono ben preservati, pieni di pesci, polpi e seppie, ricci, cavallucci ed altre creature marine, e c’è anche un relitto da visitare; vi si trovano anche due rarità: l’alga Acetabularia Mediterranea e l’involucro della spugna che si chiama CorallinaMediterranea.
L’ultima possibilità è quella di noleggiare un gommone per l’intera giornata, c’è tanta offerta ma anche tanta richiesta e quindi è bene prenotare qualche giorno prima a meno che non ci si voglia accontentare di gommoni a bassissima potenza; questa soluzione dà molta più libertà e permette di ancorarsi al largo di tutte le belle calette che si incontrano nel percorso, fermarsi a Capraia per salire su fino al suggestivo faro e fare il bagno dove si trova una statua sommersa di Padre Pio, e visitare in autonomia anche San Nicola. Suggerisco di portarsi delle scarpette di plastica, gli scogli sono incredibilmente pieni di ricci di mare.
San Nicola è l’isola più interessante dal punto di vista storico e artistico. Dista solo 200 metri da San Domino e ci si può arrivare anche con dei taxi di mare che fanno la spola. Se si è col gommone, lo si può ormeggiare tranquillamente nel piccolo porticciolo dove è anche l’unica spiaggia di sabbia di San Nicola, molto affollata e in parte occupata dalle barche.
L’isola di San Nicola è dominata dal massiccio castello dei Badiali, costruito per proteggersi dalle invasioni turche e dai pirati e abitata per 1000 anni dai monaci benedettini, fino a quando i Borboni chiusero l’abazia. Su una porta del castello sono ancora visibili i simboli delle armi cristiane e diquelle saracene. Salendo si trova anche un grande pozzo che serviva per l’approvvigionamento di acqua, la cui fonte poteva essere solo la pioggia, non essendovi sorgenti di acqua dolce.
Tra le mura del castello sale su una ripida via, fino alla piazza su cui si affaccia l’Abazia di S.Maria a Mare. Questa chiesa di pietra chiara come le mura del castello è semplice e bella, e al suo interno c’ è un bel pavimento di mosaico, anche se molto rovinato e alcune pregevoli sculture lignee di grandi dimensioni. Il chiostro è molto suggestivo anche se in rovina (o forse proprio per questo).
A San Nicola non ci sono alberghi, solo alcuni ristoranti e bar, ed è sede del comune, dei carabinieri e degli altri uffici amministrativi. Gli abitanti, specie d’inverno, sono veramente pochissimi, difficile vivere qui fuori dalla stagione turistica, quando le onde alte spazzano gli scogli e mancano le comodità sociali a cui siamo abituati. Eppure, ci racconta l’anziano proprietario dell’albergo dove alloggiamo a San Domino, quando lui era bambino, durante l’epoca fascista, qui c’erano 200 carabinieri fissi (in qualche modo confinati pure loro!) e 700 confinati (oppositori politici considerati incorreggibili, ma anche omosessuali, persone con problemi mentali, prostitute, coloro che in un modo o nell’altro davano scandalo per la morale dell’epoca). I confinati sono ricordati oggi da un monumento in memoria di coloro che qui furono portati “per il loro amore di libertà e giustizia”; del resto San Nicola, come altre piccole isole intorno alla penisola italiana, fu usata come luogo di confino anche ai tempi dell’antica Roma.
Alle Tremiti era molto legato Lucio Dalla, che qui aveva la sua villa, affacciata su Cala Matano, e vi si rifugiava sempre d’estate, molto amato dagli abitanti del luogo; qui scrisse, tra le altre, due delle sue canzoni più famose: “4 marzo 1943”, e “come è profondo il mare”, quest’ultima dedicata alla storia delle esperienze liberticide nella storia del ‘900 ma forse ispirata un po’ proprio dalla storia delle Tremiti.
Guardando l’esplosione di colori e il gioioso movimento di questi giorni d’estate per le strade di San Domino mi viene da pensare che venire alle Tremiti d’inverno dopo aver visitato l’arcipelago d’estate deve essere un’esperienza interessante, si potrebbe scoprire un mondo completamente diverso, con quel fascino indescrivibile che ormai pochi posti in Italia hanno, della solitudine nella bellezza di una natura che va oltre gli uomini che ne sono solo un elemento accidentale. E che natura qui!
COME ORGANIZZARE UNA VACANZA ALLE TREMITI
Quanto può costare una vacanza per 2 persone:
– Ci sono strutture per tutti i tipi, dal camping agli hotel di buon livello. Suggeriamo “il Gabbiano”, con piccola spa e buon ristorante, prezzi intorno ai 150 euro a camera, mezza pensione conveniente da aggiungere intorno ai 15 euro a testa.
– pranzo di pesce intorno ai 50/60 € a testa, suggeriamo di fare almeno una cena fuori dai menu turistici della mezza pensione.
– traghetto a/r da Termoli: NLG intorno ai 52 € durata 50 minuti, Tirrenia 41,50 € durata 1,30 h.
– motoscafo dai 65€ per 10 cv a 110€ per 40cv
-ombrellone e due sdraio 20 €
Arrivare: col traghetto da Rodi Garganico, Vieste, Vasto, Termoli.
Da non perdere:
– il giro delle coste delle 5 isole col gommone
– Il bagno nelle calette di S.Domino, scegliendo tra sabbia, ciotoli e roccia
– La grotta delle viole, la grotta del bue marino, la grotta delle rondinelle, la grotta del sale
– Il castello dei badiali e la chiesa abaziale di S. Maria a Mare
– il vecchio faro di san Domino visto dal mare
Sono stata tipo 15 anni fa ! Ed è da tanto che desidero tornare .. le ricordo turistiche ma non troppo , con un acqua che mi lasció senza parole .. grazie per i consigli !!!
Bell’articolo dettagliato sulle Isole Tremiti che si sentono nominare veramente poco nelle mete turistiche ma sembrano invece bellissime dalle tue foto. Grazie!
Le Isole Tremiti sono favolose, ma fuori stagione ancora di più! A Luglio e ad Agosto c’è davvero tanta confusione, io ci sono stata a giugno ed erano un vero paradiso!
Conosco le Isole Tremiti solo per il loro nome. Prima d’ora non avevo mai avuto l’opportunità di leggere un racconto come il tuo dedicato ad una vacanza in questo paradiso. Sembra un luogo meraviglioso, mi hai davvero incuriosita! Utilissimi anche i riferimenti ai prezzi.
Avevamo fatto una gita giornaliera partendo da Peschici. Ci era piaciute moltissimo e la differenza con la limpidezza del mare non ha eguali anche se non distano molto dalla costa
Non ci sono mai stata, ma ne ho sempre sentito parlare molto molto bene. E il tuo post mi conferma che è un arcipelago da visitare.
Personalmente non amo molto gli spostamenti con le barche e gommoni (soffro il mal di mare da sempre), ma se trovassi il modo di arrivarci velocemente (magari sedata 😉 ) penso che troverei tutte le isole visitabili meravigliose
E’ la prima volta che leggo un racconto su queste isole, e devo dire che mi hai convinto, sono proprio belle. Mi piacciono soprattutto perchè selvagge, perchè ci sono animali e perchè mi danno un senso di pace, un posto dove c’è un equilibrio quasi perfetto fra natura e umanità. Seguirò i tuoi consigli.
Ci sono stata quest’ estate e le ho letteralmente adorate, dalla bella e selvaggia San Domino alla anc0ra autentica San Nicola… ❤
Io sarei molto curiosa di rivederle in inverno . Le tratte sono molto diradate hai scritto , ma comunque nell’isola di San Nicola vivono delle persone tutto l’anno corretto ? (Anche se non famiglie con bimbi )