Ho fatto scalo in Malesia diretta a Bali, e come tanti ho pensato che uno stop over sarebbe stata una buona idea per spezzare un volo troppo lungo. Ma nei sei giorni che ho trascorso lì mi sono resa conto che la Malesia è tutt’altro che una mera tappa di pasaggio, ma un Paese affascinante, modermo e tradizionale insieme, un crogiulo di culture e religioni diverse che convivono in maniera abbastanza pacifica, immerso in una natura esuberante.
Kuala Lumpur è una città ricca, bella e con tantissime cose da vedere e da fare, nonchè una buona base per esplorare molte delle mete malesi più interessanti. Vi consiglio almeno 4 giorni a Kuala Lumpur ed altri 4 per visitare altri luoghi simbolo della Malesia, rientrando in giornata nella capitale.
Kuala Lumpur è di per sì una città molto grande, oltre 7 milioni di abitanti. Muoversi in macchina da un lato è piacevole, perchè permette di comprendere quanto la città sia strappata alla foresta che si riappropria di ogni angolo libero, quasi a creare zone di jungla urbana, e consente anche di avere un colpo d’occhio della grande diversità delle zone della città; dall’altro bisogna considerare che Kuala Lumpur è uno dei centri abitati con il traffico più congestionato che abbia mai visto, il che dilata i tempi di visita e rende consigliabile alloggiare in una delle zone prossime alle attrazioni principali, ad es. vicino alle Torri Petronas, dove sono concentrati anche molti dei maggiori alberghi.
1 Le Torri Petronas
Le Torri Petronas sono il simbolo della città, e un punto di orientamento inconfondibile anche tra gli altri grattacieli.
Queste torri gemelle, unite da un ponte di collegamento panoramico, sono splendide perchè originalissime, costrute in pesante calcestruzzo armato ma rivestite di acciaio lucente, vetro e alluminio, sapientemente illuminate. Sono perfettamente conservate nonostante incomincino ad avere una certa età, essendo state completate nel 1998.
Vanno osservate di giorno e di notte, da tutti i lati, e vale assolutamente la pena comperare il biglietto che permette di salire fino allo skybridge e poi fino in cima ad una delle due torri per osservare il panorama.
Le Torri Petronas, progettate dall’architetto argentino-americano Cesar Pelli, sono alte 451,9 metri e fino al 2004 sono stati gli edifici più alti del mondo. La loro struttura ricorda i motivi della tradizione islamica, due quadrati sovrapposti ruotati a formare una stella iscritta in un cerchio.
Alla base delle torri è situato un grande centro commerciale, il KKCL, dove hanno sede tutti i marchi della grande moda internazionale, cinema, ristoranti e caffè, persino un acquario con tunnel di cristallo.
Dalla base si accede per salire allo Sky Bridge, posto tra il 41° e il 42° piano: Bisogna acquistare in anticipo un biglietto che dà un orario preciso di salita; il primo ascensore fa tappa sul ponte, poi un ascensore più piccolo permette di arrivare in cima ad una delle due torri, dove oltre al magnifico panorama si trovano anche modellini e video che spiegano la storia e le soluzioni architettoniche di questo edificio.
Il ponte, che è il secondo al mondo per altezza, è un capolavoro di ingegneria, creato per resistere alle oscillazioni delle torri, e quindi non rigidamente fissato ma con la capacità di rientrare nell’una o nell’altra torre a seconda dei movimenti delle torri stesse.
Le torri vanno ammirate anche dal basso, da un lato c’è un lungo gioco di fontane ed è il luogo preferito dai turisti per le loro foto, dall’altro c’è un lago artificiale e il KKCL Park, un grande parco attrezzato con piscine e fontane, giochi per bambini, giardini alberati e ricchi di fiori.
Proprio nel laghetto del KKCL Park davanti alle Torri Petronas alle 20 ogni giorno c’è uno spettacolo di giochi d’acqua e luci, con i getti più alti del mondo, accompagnato da musiche. Sedersi sui gradini antistanti alle torri e godersi questa scena ammirando le torri Petronas tutte illuminate e lucenti nel cielo notturmo è una elle cose da non perdere a Kuala Lumpur.
2 Menara Tower, Mardeka 118 e gli altri spilungoni dello skyline di Kuala Lumpur
Le Torri Petronas sono le più iconiche ma certo non le uniche sagome svettanti nello skyline di Kuala Lumpur.
La Menara Tower è una struttura a forma di cipolla sopraelevata sull’altissimo gambo sottile sottile; la sua sagoma esile la fa sembrare ancora più alta, soprattutto se ammirata da terra, dal sottostante bosco Bukit Nanas.
Si può salire poi sullo Sky Deck o sulla piattaforma per ammirare un panorama a 360 gradi sulla città, ma se dovessi scegliere una sola ascesa propenderei per il biglietto delle Torri Petronas. La Menara Tower è molto suggestiva di notte, quando viene illuminata di luci che cambiano colore.
Dalla splendida piscina a sfioro della terrazza del mio hotel, l’ EQ Kuala Lumpur, ho potuto ammirare la Menara Tower illuminata, insieme a tutti i grattacieli che colorano la notte della capitale malese.
Da pochissimo Kuala Lumpur si è arricchita di un altro gioiello, non ancora inaugurato, ma che già ha attirato a sè le attenzioni che merita: infatti sarà il secondo più alto grattacielo al mondo: si tratta del Mardeka 118, conosciuto anche come KL118, che sarà alto 678,90 metri, e avrà ben 100 piani. E’ un grattacielo molto bello, i cui piani sfaccettati sembrano quasi torcerlo, e rilucono di vetro che riflette il sole con diverse inclinazioni.
Anche se ci vuole molta fantasia nell’immaginarlo, i costruttori dichiarano che la forma del Mardeka 118 simboleggia il gesto di una mano che si alza col dito al cielo per proclamare l’indipendenza (Mardeka) della Malesia che proprio qui vicino venne annunciata nel 1957.
Tanti altri bei grattacieli sorgono a Kuala Lumpur già da parecchio tempo, come il grattecielo di marmo qui sotto, vicino a piazza Mardeka, che ancora mantiene intatto il suo fascino grazie al suo rivestimento candido.
Sempre nuovi edifici moderni però nascono a completare il profilo di una città in perenne evoluzione, che cerca di salvare le sue case tradizionali ma le ingloba in un tessuto urbano avveniristico. Probabilmente ritornando tra qualche anno troverei lo skyline di Kuala Lumpur molto mutato.
3. Piazza Mardeka e dintorni
Lo stesso nome del grattacielo Mardeka 118 è anche quello della piazza più famosa di Kuala Lumpur, Piazza Mardeka, ovvero Piazza Indipendenza. E’ una piazza molto grande dove sventola un’enorme bandiera malese, come quella che fu issata la prima volta nel giorno dell’indipendenza del Paese.
Una parte del prato che ricopre la piazza era un tempo il campo da cricket, naturalmente inglese, che cessò la sua funzione con l’indipendenza.
Sulla piazza si affaccia il Royal Selangor Club, un tempo luogo di ritrovo dell’alta borghesia britannica, distrutto da un incendio negli anni ’60 e ricostruito come era, ancora oggi è un ritrovo dei più influenti personaggi malesi.
C’è poi il Sultan Abdul Samad building, che era il palazzo dell’amministrazione coloniale e che viene oggi usato come edificio governativo (ministero dell’informazione, comunicazione e cultura) e non è visitabile, ma da fuori si riconosce lo stile eclettico molto ben riuscito con elementi occidentali, moreschi ed orientali che si fondono.
Le cupole di rame, l’alta torre dell’orologio, i portici, le linee curve dei colonnati, i mattoni che rivestono la facciata, lo rendono riconoscibile e un simbolo della storia della città.
La Kuala Lumpur City Gallery è un museo cittadino con foto e quadri della città che ne ripercorrono la storia, nonchè costumi e oggetti che fanno conoscere la vita tradizionale di un tempo.
La Cattedrale di Santa Maria è una bella chiesa anglicana, in stile gotico inglese.
Non lontano dalla piazza c’è l’antica stazione ferroviaria. Ora è stata spostata in un edificio moderno, ma l’antica stazione resta un edificio degno di nota, per la struttura un po’ liberty e un po’ moresca di inizio 900 che sembra quasi un castello. Oggi ospita un hotel e diverse bancarelle di souvenir.
A proposito di bancarelle, sulla Piazza Mardeka ne troverete diverse di ottimo street food, non abbiate remore e avventuratevi a provare i coloratissimi spiedini salati (di carne o pesce) o dolci che più vi attraggono, del tutto genuini e senza rischi alimentari.
Se poi siete appassionati del cibo di strada e volete ammirarne e gustarne tutta la varietà in un ambiente colorato gradevolmente caotico, il vostro paradiso è Jalan Alor, una via interamente dedicata alla vita culinaria anche notturna, tra spiedini, grigliate di pesce, frullati di squisita frutta fresca e cibo asiatico di varie nazioni.
4. Little India
Kuala Lumpur è una città cosmopolita, con forti comunità cinesi, indiane, indonesiane, con le rispettive religioni, costumi e tradizioni alimentari. il quartiere di Little India sembra un pezzo di India trasportato in Malesia, ma molto più pulito e ordinato.
E’ situato in una zona molto centrale, nel quartiere di Brickfields, e la sua via più interessante è Jalan Tun Sambanthan, Qui tra insegne colorate e numerosi altarini dedicati alle divinità indu si susseguono ristoranti indiani, negozi di cibo tipico, di sgargianti sari, stoffe e vestiti, collane di fiori freschi da offrire nei tempi indù.
Nel quartiere si possono visitare il Tempio Hindu Sri Kandaswamy Kovil ed il Tempio Buddista Maha Vihara.
5. China Town e il mercato di Petaling Street
A little India fa da specchio China Town, il quartiere cinese un po’ più fatiscente ma coloratissimo e molto caratteristico, anche questo pieno di ristorantini e negozi vari.
il cuore di China Town è Petaling Street, il mercato inconfondibile in un lungo passaggio coperto a cui si accede da un caratteristico portale dai pilastri rossi e dove si cammina in una strada piena zeppa di bancarelle, sormontata da lanterne rosse.
A Petaling Street si trova di tutto, soprattutto falsi a buon prezzo a volte indistinguibili dagli originali ma spesso di qualità inferiore (il mercato dei falsi di Bangkok ha merce di miglior qualità). A maggior ragione la merce non falsificata di fabbricazione cinese che si trova in questo mercato è davvero economica, ed è impossibile uscire dopo diverse ore senza aver fatto qualche acquisto o aver gustato qualche strano cibo tipico.
Il mercato è piuttosto morto alla mattina e si anima nel pomeriggio e alla sera, rimenendo aperto fino a tardi, e anzi con le luci accese al buio è ancora più caratteristico.
Nonostante i prezzi bassi occorre contrattare anche scandalosamente (circa al 50% del prezzo inizialmente chiesto).
Sempre nel quartiere cinese vi consiglio di fare una passeggiata nella più elegante Kasturi Walk, in cui ci si aggira sotto installazioni artistiche in stile cinese tra curiose sculture di metallo e chioschi di cibo e artigianato.
6. Central Market
Proprio a fianco di Kasturi Walk si tova Central Market.
In questo ordinato edificio storico a due piani, costruito nel 1888, si susseguono 350 negozietti e banchi di artigianato tipico di gran qualità, che mostrano l’eredità culturale delle varie zone del Paese e dei vicini asiatici, tante curiosità e belle cose molto originali, a prezzi più elevati del mercato cinese.
E’ un’alternativa un po’ più di livello che completa l’esperienza di shopping di Kuala Lumpur. Per farvi un esempio, c’è un negozio di articoli di solo bambu, un altro che vende portafortuna giapponesi e cinesi di tutti i tipi, una cartoleria che vende raffinatissimi biglietti di auguri in 3 d, una fish spa che vi offre il servizio di pedicure con i pescetti che vi mangiano le pellicine, una bottega con tutti i tipi di patatine e dolcetti asiatici, un rivenditore di pietre semipreziose di tutti i colori lavorate in belle sculture, una galleria d’arte con quadri di artisti locali, batik dipinti a mano, cappellini e borsette realizzati all’uncinetto, gioielli, oggetti d’argento e di peltro, sculture di legno.
C’è persino un indovino che vi legge passato e futuro attraverso la numerologia. A volte ci sono spettacoli di balletti o musica tradizionale. Insomma anche qui non c’è certo da annoiarsi.
7. Il tempio cinese di Tean Hou
A Quale Lumpur non potete perdere una visita al coloratissimo, particolare tempio cinese di Tean Hou. Come molti templi cinesi, è un tempio buddhista ma ispirato ad una visione sincretista in cui trovano spazio elementi confuciani e taoisti.
Tean Hou è la dea protettrice dei pescatori, poichè la pesca è una delle attività importanti della comunità cinese di Kuala Lumpur, ma molte altre divinità le si affiancano.
Il tempio di Tean Hou è molto variegato, tra colori bianchi rossi e dorati, forme ondulate dei tetti dei vari piani, draghi policromi ed altre figure mitologiche o divinità, lanterne rosse, archi e soffitti dipinti, incenso ed offerte di frutti e fiori.
Voi stessi potrete partecipare alle cerimonie acquisando incensi, offerte votive, e traendo la sorte con dei bastoncini con i numeri e bigliettini che predicono il vostro futuro; se il messaggio non vi piace niente paura, potete appenderlo fuori dal tempio e liberarvene.
Vi consiglio di visitare il tempio di Tean Hou di sera, quando la suggestione delle sue lanterne e delle luci che sapientemente accompagnano tutte le linee dei tetti, mostrano il tempio nel massimo dello splendore.
8. Batu Caves
Le Batu Caves sono enormi grotte maturali trasformate solo nel 1800 in un gigantesco tempio indù che si trova appena fuori Kuala Lumpur, e sono una delle mete più visitate dai turisti; in effetti sono davvero iconiche ed è impossibile dimenticarle perchè sono un’attrazione originalissima.
Si trovano a 13 km dalla città e si possono visitare con un’infinità di operatori turistici o semplicemente con il treno che costa una cifra irrisoria. L’entrata è gratuita, anche se ci sono delle urne per donazioni.
Entrando nell’area vi troverete di fronte ad un viale di bancarelle in gran parte di fiori e offerte, che porta ad un complesso monumentale costituito da una gigantesca statua dorata dedicata a Lord Muragan (dio indu della guerra) e da una scalinata con i 272 gradini colorati che sembra infinita e che porta alla così detta Grotta del Tempio, che si trova in alto nel monte verdissimo.
Arrivati (con fatica) in cima alle scale vi troverete in una maestosa grotta-tempio molto suggestiva, con vari dipinti ed altari con statue dedicate alle divinità indu, davanti ai quali sono depositate le tipiche offerte floreali e di frutta.
Tanti piccoli templi nel tempio naturale, un pantheon induista meta di continuo pellegrinaggio tutto l’anno, veramente impressionante. All’interno, salendo altre scale potrete ammirare al meglio l’altezza imponente della grotta con la luce che penetra dall’alto.
Sotto la grotta principale vi sono le dark caves, una rete di grotte non turistiche, ricche di formazioni geologiche e popolate da animali rari, che si estendono per kilometri, ma che sono mantenute ad accesso limitato.
Tra gli animali che invece potrete trovare nei dintorni della grotta ci sono numerosi macachi, che sono piuttosto aggressivi, non conviene avvicinarli e donare loro del cibo; meglio aspettare di poter nutrire i più domestici esemplari che si trovano ad es. a Kuala Selangor.
9. Le moschee National Mosque e Majid Jamek e il River of Life
La moschea principale, moderna e grandissima, di Kuala Lumpur è la National Mosque. Sono ammessi all’entrata anche i non musulmani, a cui viene consegnata una lunga tunica con cappuccio, e alle bambine un copricapo-velo islamico da indossare.
La National Mosque è imponente ed in posizione strategica e panoramica, ma non è un capolavoro d’arte, risulta un po’ fredda e scarna nonostante i materiali di pregio con cui è costruita. Ospita ben 15.000 persone e la sua cupola ha la forma di una stella a 18 punte, che rappresentano i 13 stati federali della Malesia e i 5 pilastri dell’Islam.
La Mashid Jamek (Sultan Abdul Samad Jamek Mosque) ha il fascino dei monumenti antichi e a me è piaciuta di più. E’ costruita in stile Moghul, simile alle moschee indiane, ed è in mattoni rossi con cupole e minareti che la rendono vivacemente aggraziata. E’ stata costruita nel luogo del primo insediamento di Kuala Lumpur, all’interseszione dei due fiumi Gombak e Klang,
Davanti alla Mashid Jamek scorrono i due fiume che confluiscono e qui è stata creata una delle scenografie più iconiche di Kuala Lumpur: “the river of life“.
Sui lati dei fiumi sono state piazzate delle luci a led azzurre che illuminano l’acqua che scorre nella nottte mentre una sottile nebbiolina bianca viene spruzzaa nell’aria e sui muri delle banchine vengono proiettate immagini, dando a tutto il paesaggio un aura un po’ magica.
10. Il Palazzo Reale (Istana Negara)
Il sistema di governo malese è piuttosto complesso, essendo la Malesia uno stato federale in cui molti degli stati federati sono monarchie di stampo islamico con a capo sultani. La formula federale prevede che a rotazione ogni 5 anni i vari stati eleggano un re proveniente da un diverso stato, rigorosamente di fede islamica. Il re viene scelto tra i governatori e quindi non c’è una monarchia ereditaria.
Sel palazzo si vede solo la sagoma bianca con le cupole e le mura coi cancelli dorati, davanti a cui fanno la guardia soldati reali a cavallo e a piedi, che a quanto pare hanno il permesso di parlare con i visitatori. Per il resto è vietata la visita ma si può ammirare la maestoristà del palazzo e dell’antistante parco.
11. Il monumento nazionale ai caduti della Malesia
E’ suggestivo il grande monumento nazionale di bronzo ai caduti della Malesia nella seconda guerra mondiale e durante il perdiodo della cd Emergenza Malese (1948-1960).
Il processo di liberazione della Malesia dall’occupazione coloniale non fu affatto facile. Come colonia del nemico britannico, durante la seconda guerra mondiale la Malesia fu occupata tra il 1941 e il 1942 dai giapponesi. Nel 1945 la Gran Bretannia riprese il controllo del territorio malese, ma nel 1948 scoppiò una quasi gerra civile con i gruppi terroristici che miravano a creare uno stato comunista come in altri paesi asiatici.
Il 31 agosto 1957 la Malesia dichiarò l’indipendenza dalla Gran Bretagna e uscì dal Commonwealth e nel 1963 la federazione malese si allargò sino agli attuali confini. Fu durante questo periodo che fu costruito un primo semplice monumento ai caduti in forma di stele e poi l’attuale monumento che ricorda moltissimo il celebre gruppo scultoreo simile esistente in America dello stesso scultore Felix de Weldon. in effetti i soldati caduti hanno tratti occidentali e sembrano più cowboy che malesi (e peraltro la bandiera malese è pure simile a quella americana)!
12. I giardini del lago: i parchi delle farfalle e degli uccelli
Il National Monument si trova vicino ai bei giardini del lago, una vastissima zona verde con alberi secolari, ruscelli, dove vagare in pieno relax, con aree dedicate a varie specie botaniche e animali.
C’è il planetarium, l’orto botanico, il parco dei cervi, il parco delle orchidee con fiori e piante di tante varietà tropicali, e i più famosi parchi delle farfalle e degli uccelli. In questi due ultimi parchi grandi voliere ospitano farfalle giganti e uccelli ed è possibile ammirarli come se fossero liberi.
13. Putrajaya, la città satallite della p.a.
A Kuala Lumpur non troverete gli edifici dei ministeri e della pubblica amministrazione locale e nazionale. Il mistero è presto risolto: per decongestionare il traffico e sperimentare una città futuribile dedicata solo al lavoro e non alla residenzialità, è stata progettata ed edificata a partire dall’inizio del 2000 un’intera città modello, Putrajaya.
Putrajaya è una città moderna e quasi innaturale, in cui si susseguono edifici pubblici ipermoderni uno più bello dell’altro, che rivaleggiano in originalità di soluzioni architettoniche, e vale senz’altro una vista.
L’attenzione alla sostenibilità è alta, l’aspirazione era fin dall’inizio quella di creare una città giardino ed in efetti non manca mai il verde che decora la città che certo ha tanto spazio da dedicare alla bellezza.
Non può mancare naturalmente una moschea, la Putrajaya Mosque, che per tre lati si riflette sull’acqua, risultando molto suggestiva. E’ ispirata alle moschee arabe del XII secolo e ha una grande sala da preghiera con cupola e colonne.
C’è un bel laghetto artificiale su cui si può fare un giro su colorate barche, con un fiume su cui si elevano alcuni bei ponti tra cui il Seri Bakti, e c’è un grande orto botanico con oltre 700 specie di piante provenienti da tutto il mondo.
Nelle tante aree verdi si può camminare e rilassarsi, andare in bicicletta nelle piste ciclabili, divertirsi persino ad uscire da un labirinto di siepi.
Poichè Putrajaya sorge a 25 km da Kuala Lumpur nella direzione dell’aeroporto, vi suggerisco di sfruttarla come ultima tappa, dormire lì per ammirarla nelle luci della notte, e di trovarvi già pronti alla partenza evitando il traffico cittadino.