Malta: La Valletta, piccola capitale europea da cui è passata la grande storia

Alla scoperta de La Valletta, la piccola capitale di Malta costruita dai Cavalieri di San Giovanni, patrimonio dell’umanità e capitale europea della cultura 2018, 1 km per 650 m di dimensione ma 7000 anni di storia.

maltaDall’aeroplano che atterra la vista abbraccia tutta l’isola: Malta è persino troppo piccola per comparire nei planisferi, un puntino nel cuore del Mediterraneo ma strategicamente essenziale per le rotte commerciali e militari, e  per questo puntino è passata tanta grande storia. La Valletta, poi, è un puntino nel puntino, una microcapitale europea di nemmeno 1 km x 650 m., ma è un vero gioiellino  in cui ogni angolo vale la pena di essere visitato, ed è anche una città che si sta rinnovando architettonicamente mantenendo una squisita continuità stilistica.

Ho solo un week end per questa fuga mordi e fuggi a La Valletta, ed è un peccato, ma cerco di sfruttare al meglio il mio tempo, approfittando almeno della possibilità di girare in lungo e in largo completamente a piedi e del clima, in questi giorni di febbraio ancora freddi sul continente, qui straordinariamente dolce e mite, una bella calda primavera che invita a godersi il sole fino all’ultimo raggio.

La Valletta è stata concepita nella seconda metà del 1500, in soli 15 anni, dai Cavalieri di San Giovanni come una imponente fortezza su uno sperone roccioso che domina il mare, con scopi di difesa militare ma anche come dimostrazione della ricchezza dell’ordine, ed è quindi un capolavoro di pianificazione urbanistica e architettonica barocca, un concentrato di tesori d’arte che è stato nominato capitale europea della cultura 2018. La prima cosa che mi colpisce  all’arrivo è l’altezza della rupe fortificata rispetto al porto, e la moderna soluzione di un ardito ascensore che porta in IMG_1861cima in  meno di un minuto, ottimo esempio di sfruttarmento razionale dei fondi comunitari. A dire il vero ci sarebbe l’alternativa di una scala di 200 gradini, ma guardando in su  non mi viene voglia neanche un po’.  L’ascensore  porta dentro agli upper Barakka gardens, curati giardini colonnati con al centro una fontana e in un angolo un delicato gruppo scultoreo chiamato;  “les Gavroches”;  i giardini sono terrazzati, e nella IMG_1878spianata inferiore  è situata la “saluting battery” una serie di cannoni che non hanno mai avuto uso militare; da lì alle 12 parte un colpo a salve che si sente in tutta la città e ne scandisce il tempo. Dai giardini si gode una bellissima vista sul Grand Harbour e sulle tre città che vi si affacciano su altrettanti promontori, strette quasi a formare un unico complesso con La Valletta. Usciti dai giardini ci si trova proprio nel cuore cittadino e lì non c’è che da girare in libertà.  Se serve qualche informazione la popolazione locale è gentilissima, naturalmente tutti parlano inglese ma molti capiscono l’italiano e soprattutto le persone di una certa età lo parlano. Nella mia ignoranza non sapevo invece come fosse la lingua maltese, un misto tra suoni arabi e dialetti siciliani. Viste le dimensioni, non vale proprio la pena noleggiare una macchina, a meno che non si voglia esplorare il resto dell’isola. Tra l’altro, retaggio british, la guida e’ a destra e l’aeroporto dista solo 6 km

IMG_1826 La prima cosa che faccio, per immergermi nella cultura del luogo, è andare a vedere il bel film documentario di 45 minuti sulla storia di Malta, “Malta experience”,  un’attrazione che vi consiglio vivamente; è un po’ caro ma fatto molto bene e compresa nel biglietto è la visita imperdibile all’ antico ospedale dei Cavalieri.

Nel documentario volano davanti ai miei occhi i secoli di tutta la storia d’Europa. Qui a Malta partiamo da lontano, 5000 anni prima di Cristo, quando pacifici agricoltori siciliani decisero di colonizzare l’isola; un viaggio non banale nell’etá della pietra, con rotta in mare aperto ed imbarcazioni rudimentali cariche di bestiame e utensili, trasportando quella pietra focaia alla base della civilta’ umana; erano uomini animati da sentimento religioso – e come non esserlo in mezzo a tanta incontaminata bellezza – e costruirono templi,  scolpirono splendide figure femminili dalle forme rotonde, divinita’ primigenee di fertilita’ e di vita, che ancora oggi possiamo ammirare nel museo archeologico de La Valletta. Ma niente è per sempre, ed arrivarono popoli guerrieri dalla Puglia e poi altri dal Mediterraneo orientalale, e poi quei fenici e cartaginesi che avevano capito l’importanza commerciale dell’isola, a cui diedero il nome di Malet. Arrivarono i romani che stavano espandendo a tutto il mare nostrum il loro impero,e descrissero Melita (nome che evoca dolcezza) come bellissima e ricca di vino e olio, e vi costruirono sontuose ville di cui sono rimasti superbi mosaici. Nel medioevo anche a Malta si affermo’ una struttura sociale feudale: piccoli nobili, borghesia, contadini.  Soffio’ il vento arabo, anzi turco, nel IMG_20170217_231612Mediterraneo, e Malta non poteva certo restarne estranea. L’isola divenne la sede dei potenti cavalieri dell’ordine di San Giovanni, scacciati dalla Terra Santa e poi da Rodi, che legarono inscindibilmente a Malta il loro destino e perfino il loro nome. I turchi sferrarono un sanguinoso attacco proprio a La Valletta, cercando di prendere da forte SantìElmo l’isola, ma dopo epiche vicende furono scacciati; non fosse stato così forse lcabina telefonica e buca letterea storia d’Europa, con una base turca tanto forte, poteva essere diversa. Poi pian piano venne la decadenza dell’ordine cavalleresco, e arrivarono i francesi con Napoleone, che portarono la modernità della rivoluzione francese ma si portarono via tantissimi tesori de La Valletta
per finanziare la campagna d’Egitto. Esasperati i maltesi chiamarono in aiuto l’Inghilterra, che scacciò la Francia, ma rimase lì giusto un pochino, 160 anni sino all’indipendenza dell’isola nel secondo dopoguerra, lasciando un’impronta culturale molto forte. Intanto erano successe altre cosucce, soprattutto la seconda guerra mondiale in cui Malta giocò un ruolo strategico importantissimo a favore degli alleati, e pagò anche un prezzo altissimo in termini di bombardamenti e sofferenze. Poi la ricostruzione operosa, la repubblica, la comunità europea, di cui Malta quest’anno è anche presidente di turno.

IMG_1962Finita l’immersione in questa turbinosa storia, ho potuto visitare l’antico ospedale, la “sacra infermeria” bellissimo! La camerata che si vede in questa foto era riservata ai ricchi, le mura oggi spoglie a causa dei bombardamenti erano tutte affrescate tutti letti singoli con bagno privato 1:1 con acqua sempre corrente e colonna di aereazione che dava su un grande giardino profumato, baldacchini intorno ai letti per garantire la privacy di colori diversi a seconda delle malattie, medici di prim’ordine che avevano ideato centinaia di farmaci tratti da rimedi naturali e che erano in grado di alleviare egregiamente il dolore. Al piano di sotto una camerata per i poveri quasi ugualmente bella, con porte ad accesso diretto sul giardino ma letti a tripla piazza! E niente donne, cavalieri maschilisti! Il giardino ora non c’è più ma al suo posto c’è un auditorium dove si è svolta la famosa conferenza USA-URSS che ha posto fine alla guerra fredda, nei giorni in cui Malta veniva battuta da una delle tempeste più forti che si ricordino nel Mediterraneo.

la Valletta palazzi con bow windowsImbocco subito la strada principale, che percorre in lungo tutta la Valletta, Republic Street, ma ad ogni incrocio sono attratta dalla suggestione degli scorci offerti dalle vie laterali, e quindi procedo piacevolmente a zig-zag. La particolarità di la Valletta, che la rende veramente inconfondibile, è la contaminazione tra la tipica pietra gialla mediterranea di cui sono costruiti i palazzi, che mi ricordano ad es. il barocco leccese, e le bow-windows inglesi. Dal momento che i palazzi tutti balconati si affacciano su strade che sono un continuo saliscendi, a volte con leggeri gradini, la scenografia è affascinante.

IMG_20170217_223323Pensando alle torme di ragazzi che d’estate vanno a Malta per studiare l’inglese in un contesto protetto e con ottime scuole, mi ero fatta l’idea di luoghi molto caotici, invece La Valletta è una città molto tranquilla, “per gentiluomini” come l’avevano pensata i suoi costruttori, con un passeggio vivace  di giorno e fascinosamente discreta di sera. Il paradigma di questo contrasto è soprattutto sulla Merchant Street, dove tutte le mattine c’è un animato mercato e la sera è quasi deserta, se si escludono alcuni ottimi ristoranti con i tavoli all’aperto, che servono pesce freschissimo ad un rapporto qualità/prezzo veramente meritevole e prodotti della cucina tipica maltese, quali il coniglio. Io ho cenato molto bene proprio in uno di questi locali. Mentre penso al perche la citta’ sia quasi deserta la sera, la risposta mi arriva casualmente dalle vetrine di un’agenzia immobiliare: i prezzi delle case a La Valletta sono molto alti, perchè lo spazio è poco. Se lo spazio è poco, le persone trasmigrano nelle città vicine per la notte!

IMG_1807 Su Republic Street c’è l’ingresso per il pubblico alla Co-Cattedrale di San Giovanni, che è famosa per le due tele di Caravaggio, ma che è di per se’ un inestimabile capolavoro barocco. La cattedrale era il concentrato di tutta la forza e ricchezza dell’ordine dei cavalieri.IMG_1811 In essa le cappelle destinate ai cavalieri delle otto lingue rappresentante nell’ordine rivaleggiano per sontuosità. Tutto l’interno è decorato con motivi d’oro  ma riesce a non essere pesante, anzi quasi leggiadro. Il pavimento è  interamente ricoperto dalle lapidi di marmo policromo dei cavalieri. L’oratorio racchiude le due tele di Caravaggio, La più nota è senz’altro la grande decapitazione di San Giovanni Battista, dipinto di un realismo fortissimo, un gioco mirabile di Caravaggio1chiaroscuri sulle sfumature del marrone e un’unica macchia rossa al centro del quadro, volti veri del popolo, espressioni del viso che rimandano all’animo degli caravaggio2, il santo, il boia, il carceriere, Salomè, i due prigionieri che assistono in lontanaza. Stessa intensità nel dipinto di San Gerolamo, ripreso senza pietà nella decadenza del corpo di un vecchio, ma nella dignità del sapiente intento a tradurre i testi sacri per la prima volta dal greco al latino. Alla Cattedrale è impossibile dedicare meno di un’ora, e quando si esce a rivedere l’esterno quasi anonimo ci si stupisce di quanta ricchezza d’arte vi sia accumulata al suo interno.

IMG_20170218_141554IMG_1780Dopo l’arte è d’obbligo scendere un po’ più sulla terra, e allora sulla stessa via mi sono concessa una bella sosta  ai tavoli  del Caffè Cordina, un’istituzione del 1837  all’interno di un palazzo barocco, che era il ritrovo dei nobili maltesi, e che serve ottima pasticceria (soprattutto cupcakes)  e bevande di ogni tipo.

souvenirs di Malta E poi un po’ di immancabile passeggio da souvenirs. Devo dire che anche i negozi di souvenir qui sono discreti, nonostante non possano mancare i cavalieri di Malta in tutte le salse, ma nella via principale sono tanti anche i negozi eleganti di abbigliamento e le gioiellerie.

Ho optato per acquistare un biglietto cumulativo che con 20 euro copre 5 musei e 2 attrazioni, e dura 20 giorni; peccato che  siano esclusi Malta experience e la Cattedrale. Così mi tuffo in sequenza nel Museo Archeologico,  che conserva pezzi antichissimi e IMG_1767davvero unici, nel Museo di Belle Arti, nell’Armeria del Palazzo dei Grandi Maestri che -ca va sans dire – è una testimonianza ricchissima di tutto il mondo della cavalleria, mentre purtroppo attualmente il Palazzo stesso non è visitabile; se ne intuisce dall’armeria la possenza e ricchezza dei suoi interni.

Mi consolo con la visita dell’elegante Casa di Rocca Piccola, anche questa non compreso nel biglietto perchè dimora privata ancora parzialmente adibita ad abitazione dei nobili proprietari.

IMG_1851Le tante chiese dalla facciata barocca mi sembrano un po’ tutte uguali, San Francesco d’Assisi, Sant’Agostino, Nostra Signora delle Vittorie (e ne ho contato un’altra quindicina almeno) e gli interni non sono particolarmente emozionanti. La cattedrale protestante è bella anche se spoglia come tutte le chiese protestanti. Chissà perchè dei viaggi le chiese vengono scrupolosamente visitate una per una ma o sono splendide o tendono a essere dimenticate per prime. Tra i palazzi civili spiccano i 4 monumentali Auberge, destinati ad ospitare i cavalieri secondo le loro nazionalità.

La domenica mattina è riservata alla visita (compresa nel biglietto) del Forte Sant’Elmo, lo storico baluardo difensivo della città teatro dell’eroica resistenza dei IMG_20170218_151444 di Malta all’assalto navale e all’assedio turco;forte sant elmo la valletta da questa roccaforte tennero testa a forze soverchianti per un tempo molto pià lungo di quanto previsto, permettendo l’organizzazione della riscossa che portò alla cacciata dei turchi e all’inizio del loro declino nel Mediterraneo. Nel Forte è ospitato un interessantissimo Museo della IMG_20170218_151545guerra, che ripercorre tutta la storia  di Malta, perchè ahimè la storia è fatta da una guerra continua, me ne sono resa contro proprio guardando i cimeli di questo museo. Particolarmente interessanti sono gli allestimenti multimediali, tra cui una rappresentazione itinerante tra le stanze di uno dei palazzi del forte degli eventi drammatici della seconda guerra mondiale; la valletta museo della guerraci sono reperti molto interessanti, tra cui un aereo e diversi mezzi di locomozione, Alle 11, come avviene periodicamente in molte domeniche, nel Forte Sant’Elmo ho potuto assistere alla rappresentazione “In guardia“, rievocazione storica di un’esercitazione militare simultata per onorare la visita del balivo, con costumi seicenteschi molto ben fatti, ricostruzione di duelli con spada e spadino secondo gli usi dell’epoca, e allo schieramento dei fucilieri con spari a salve piuttosto ravvicinati al pubblico che hanno non poco spaventato i bambini.

IMG_20170219_114302Dulcis in fundo, Malta 5 D,  un filmato interattivo che in un teatro con poltrone mobili, soffi di vento e piccoli spruzzi d’acqua vaporizzata, simulta in 3d il volo dell’Aquila che troneggia a fianco dell’altare nella Concattedrale, portando lo spettatore dentro ai monumenti e perfino ai quadri diventati tridimensionali, e poi sui tetti de La Valletta e sui cieli di Malta, con uno sguardo finale alla Malta di oggi.

IMG_20170218_173336Una cosa che mi ha colpito molto  è proprio la capacità del tessuto urbano de La Valletta di rinnovarsi e di aprirsi alla IMG_1889 nella tradizione. A fianco ai palazzi antichi, il nuovo Parlamento costruito da Renzo Piano è un capolavoro di integrazione,
nelle forme eppure si coglie una continuità fortissima con il resto della città, e con i palazzi antichi confinanti,
per i materiali,per  i rilievi contemporanei che ricordano stilizzati merli di castelli come ondeggianti al vento, il tutto adagiato su colonne sottili e illuminate che danno leggerezza alla struttura. Così come trovo un capolavoro le nuove porte che danno idealmente verso il mare, stilizzate come pennoni di navi in una città di terra che dal mare trae la vita.

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IMG_1881Un monumento bianco intrecciato e un po’irrisolto ricorda la questione aperta dell’immigrazione, delle contraddizioni della società contemporanea ma anche di questa isola; Malta è inevitabilmente  sulla rotta delle grandi migrazioni mediterranee, da sempre, e anche oggi, in un momento in cui nessun Paese europeo può permettersi un dorato isolamento molto british. La speranza è che questa isola così ricca di storia e umanità sappia accettare la sfida, così come ha accettato quella del rinnovamento.

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8 cose da fare a La Valletta:

1) visitare la dorata concattedrale di San Giovanni con i 2 dipinti di Caravaggio

2) Aggirarsi per le sale del Palazzo dei Grandi Maestri e tornare indietro nel tempo nell’ l’armeria

3) Volare virtualmente su Malta con “Malta 5D”

4)Assistere ad una rievocazione di una esercitazione militare seicentesca nel forte Sant’Elmo.

5)Ammirare la perfetta integrazione tra tradizione e modernità del parlamento e delle porte di Renzo Piano

6) Stupirsi davanti alla statuina della donna dormiente, tonda venere di oltre 5000 anni fa

7) passeggiare per Republic Street e nelle vie tutto intorno a testa in su per osservare i palazzi di pietra con le bow-windows

8)immergersi nel panorama del Grand Harbour e delle “3 città  dalla terrazza degli Upper Barakka  Gardens

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