Scopello è un luogo piccolo piccolo, ma che racchiude tanta della bellezza tipica della Sicilia occidentale.
Il cuore di questo paesino che si trova su quello splendido tratto di costa che va da Palermo a San Vito lo Capo, ed è una frazione di Castellammare del Golfo è un antico baglio del XVII secolo perfettamente conservato, che è diventato un borgo fremente di vitalità, con tanti negozietti di artigianato tipico e ristorantini all’aperto dove si mangiano vere prelibatezze siciliane, da un lato la montagna dominata dalla Torre Bennistra, e dall’altro la tonnara con i faraglioni, ed il mare limpido di un azzurro meraviglioso, a due passi dalla Riserva dello Zingaro.
Baglio di Scopello
Baglio di Scopello si può girare solo a piedi, quindi la macchina va lasciata subito fuori, in un unico parcheggio a pagamento (4 euro al giorno indipendentemente dalle ore di permanenza o 8 euro anche la notte). Il borgo è piccolo e quindi probabilmente non ci starete molto tempo a meno che non vi fermiate a cena, cosa che vi consiglio, ma vale ugualmente la pena.
Ma che cosa è esattamente un baglio? Il termine baglio deriva dall’arabo bahal. Il baglio è l’equivalente nel latifondo siciliano della masseria pugliese, cioè un agglomerato di edifici con una funzione di stoccaggio di masserizie, ma con una struttura diversa.
La breve strada che conduce alla piazzetta principale è contornata da bancarelle e negozietti che vendono oggetti di artigianato tipico, ed in particolare leggeri vestiti e camiciole di cotone stampato a colori vivacissimi, con ciaccioli ed applicazioni, un po’ in stile amalfitano ma con i colori tipici del folclore siciliano. coppole di stoffa con gli stessi colori o di paglia, gioielli di corallo rosso, ceramiche smaltate.
La piazza antistante al baglio è suggestiva, con il suo fontanile o abbeveratoio e poche case in pietra del 600′ intorno, un forno, un portale con un arco a tutto sesto che dà su un altro vasto cortile con un grande albero all’ombra del quale diversi vivaci ristoranti hanno collocato tantissimi tavolini; altri ristoranti si trovano nelle viuzze tutto intorno, la qualità media è molto buona (direi che ci sono i migliori ristoranti di questo tratto della costa) e da alcuni di essi si gode un bel panorama sulla tonnara e i faraglioni.
Questo ampio cortile senza altre aperture verso l’esterno se non l’arco di entrata è il nucleo originario del baglio; intorno ad esso si affacciano i vari edifici di solito a due piani. Storicamente il piano nobile era quello alto, mentre al primo piano vivevano i contadini e la servitù, e al piano terra erano ammassate le masserizie e governati gli animali.
La Torre Bennistra
Sul borgo di Scopello domina la Torre Bennistra, una torre di avvistamento del XVII secolo che fa parte di un sistema difensivo di torri disposte lungo tutta la costa a distanza visiva l’una dall’altra. Difatti a Scopello lungo la costa ci sono anche la Torre Doria e la Torre della Tonnara, questa purtroppo in rovina.
Il sentiero per arrivare sullo sperone roccioso su cui si trova la torre si percorre in circa mezz’ora è buono, anche se tutto sotto il sole cocente, e la piccola torre, che è stata restaurata da poco, offre un panorama tutto intorno sulla valle e sul mare.
La tonnara di Scopello
Alla tonnara potete arrivare dall’alto, per una stradina ripida da affrontare con scarpe comode, oppure potete raggiungerla dal basso, via mare, dopo aver ammirato i bellissimi faraglioni che sono meno noti di quelli di Capri ma non hanno niente da invidiare a questi ultimi.
L’acqua è davvero cristallina ed è un bel luogo per trascorrere qualche ora di mare, anche se lo spazio antistante la tonnara, che un tempo era usato dai lavoranti, è un po’ affollato e le sdraio appiccicate tra loro sotto il sole stanno su una piattaforma di cemento, unico posto disponibile non equiparabile ad un lido, ma con che vista! Con una scaletta si è immersi nel turchese del mare.
Il costo di 7 euro di ingresso comprende la visita guidata della tonnara. Visitare la tonnara sui faraglioni è molto interessante, dal 1984 non è più attiva ed è diventata un museo dove si ammirano le antiche tecniche della pesca del tonno e sono esposte le barche che venivano usate per la mattanza.
La spiaggia di Guidaloca
Una bella spiaggia vicino a Scopello è quella di Guidaloca; non è sabbiosa ma ghiaiosa e ciottolosa, e questo fa sì che il mare risulti il più delle volte molto limpido, con colori dal celeste al verde; quando il vento soffia da nord le acque diventano invece un po’ torbide. Sulla spiaggia c’è uno stabilimento e una vasta zona di spiaggia libera di cui una parte gode anche di ombra naturale nel pomeriggio. Con i bambini bisogna fare attenzione perchè i fondali diventano improvvisamente profondi.
La Riserva dello Zingaro
Il mare più bello raggiungibile da Scopello è però quello delle coste della Riserva dello Zingaro. Questa riserva è soprattutto un’oasi naturalistica che copre un territorio montuoso di 1650 ettari ricco di specie animali e vegetali, con sentieri di montagna di diversa difficoltà, da cui si raggiungono non sempre facilmente anche le calette che si susseguono lungo la costa. In tutta la riserva vi sono solo un paio di case che sono strutture turistiche di lusso isolate dal mondo, potete immaginare quanto costose.
Il paesaggio della riserva è aspro, ma reso armonioso da una varia vegetazione di olivastri, palme nane, rosmarino, acanto, maestosi carrubi. Si alternano rocce a picco e calette con fondali che degradano dolcemente. Numerose sono le grotte sottomarine. Vi abitano molte specie di uccelli tra cui diversi rapaci, e poi conigli, donnole, ricci, volpi, istrici, rettili, e il discoglosso dipinto, un animale simile alla rana che vive solo qui.
La riserva prende forse il suo nome da un equivoco lessicale, infatti queste zone furono abitate fin da epoca preistorica, ed in una grotta furono trovati i resti di un uomo che apparteneva ad una tribù nomade, da cui il termine zingaro con cui i locali incominciarono a chiamare la zona.
In alta stagione le calette sono molto affollate, ma a volte nelle calde giornate d’estate la riserva è chiusa per il pericolo incendi che ha devastato questi luoghi, che ne portano i segni visibili. Vi sono vaste aree dove le palme nane, piante tipiche di queste zone, presentano tutti i tronchi anneriti dal fuoco ma per fortuna le belle foglie sono ricresciute.
In questi giorni di chiusura l’unico modo di raggiungere le calette è via mare, anche se non si può approdare noleggiando un gommone o partecipando ad un tour di gruppo in catamarano ci si può tuffare nelle acque costiere ( se si vuole raggiungere a nuoto la riva c’è il rischio che facciano pagare il biglietto di ingresso alla riserva) . Di solito i tour di gruppo offrono anche frutta, snack e vino.
Le calette e le grotte che si susseguono sono assolutamente meravigliose, con un mare limpidissimo che assume diverse sfumature dal blu cobalto delle acque più profonde, al turchese, all’acquamarina, al verde smeraldo. Sono ricche di pesci di tutte le dimensioni che non hanno paura di nuotare in mezzo alle persone volentieri si affollano a mangiare le briciole di pane.
La prima caletta che si incontra entrando nella Riserva dello Zingaro da Scopello è la Capreria, con una bella spiaggetta cinta da rocce dai due lati, mare dolcemente degradante e azzurro, adatto anche ai bambini.
La seconda è Cala della Disa, che in realtà sono due diverse piccole insenature divise da uno sperone di roccia, il fondale è di ciottoli chiari e le acque sono cristalline. A seguire Cala Berretta è anch’essa ciottolosa e molto riparata.
Cala del Varo è praticamente accessibile solo via mare, ed è la più selvaggia tra le cale della Riserva.
Eccoci arrivati alla piccola deliziosa Cala dell’Uzzo, vicino alla quale è la grotta preistorica dell’Uzzo, e subito dopo la Cala Tonnarella dell’Uzzo, senza dubbio la mia preferita, una spiaggia di ghiaia bianca con le acque verdi smeraldo che è stata più volte definita la più bella spiaggia d’Italia. Purtroppo, essendo la più vicina a San Vito lo Capo è anche la più affollata. Nelle vicinanze si trova anche il museo della civiltà marinara.
A voi la scelta, qualunque luogo della Riserva dello Zingaro scegliate per un tuffo nel blu non resterete delusi: sono 7 kilometri di calette una più affascinante dell’altra, e mi sento di dire che è forse il tratto di costa occidentale della Sicilia con le acque più belle.